La filosofia dietro ogni oggetto di Jutapress

Quella che stai toccando non è una cornice, un portachiavi o un semplice orologio, è un pezzo di mondo, è un viaggio tra porti, tra polvere, tra tanto caffè, tra mani che lavorano.
È storia tessuta, ruvida, sincera, imperfetta, che si vede che ha vissuto, che ha percorso chilometri e chilometri.

La juta, o meglio Jutapress, non nasce in laboratorio: nasce nei sacchi che hanno trasportato chili e chili di chicchi di caffè, ha attraversato oceani, è stata l’anonima protagonista di un rito che l’Italia compie 95 milioni di volte al giorno.

E noi questa stoffa tosta, questa guerriera delle rotte commerciali, non la buttiamo: 
la recuperiamo, la strappiamo allo smaltimento e la trasformiamo.

Quello che ti arriva tra le mani è materiale vero, con cicatrici e storie addosso, rigenerato con resine vegetali, plasmato a mano, pezzo dopo pezzo.
Zero plastica, zero scuse, zero compromessi.
È roba che vibra, che racconta, che non chiede permesso: 
entra a casa tua e fa scena. 

Jutapress è un progetto unico, duro ma libero, ostinato come la stoffa che usa.
Nessuna produzione di massa, nessuna roba seriale: qui ogni pezzo nasce 
dopo l’ordine, uno alla volta, perché la fretta è dei deboli. Noi stessi facciamo l'attesa costruttiva, quella che serve per creare un oggetto che puoi guardare, toccare, vivere e dire: “questa sì che è roba fatta bene.”

Tutti vogliamo cambiare per un futuro migliore, ora non hai più scuse con JUTAPRESS

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